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Oggi l’intelligenza artificiale -ha spiegato il Presidente Pacini- rappresenta uno dei motori del cambiamento nella pubblica amministrazione, offrendo nuove possibilità di miglioramento e modernizzazione dei servizi pubblici.
Il progresso tecnologico, supportato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha già posto la PA in una posizione più avanzata rispetto agli anni passati, grazie allo sviluppo di progetti innovativi, soprattutto nell’ambito delle società in-house, le quali collaborano spesso con partner esterni.
Uno dei campi più promettenti di questo cambiamento riguarda lo sviluppo delle interfacce conversazionali, ovvero strumenti progettati per modificare l’interazione tra pubblica amministrazione e cittadini. Infatti, grazie a tecnologie avanzate come i chatbot e gli assistenti virtuali, è possibile rendere l’accesso ai servizi pubblici più semplice e diretto, migliorando l’esperienza degli utenti e riducendo i tempi di attesa.
Secondo Pacini, gli sviluppi più significativi si stanno muovendo su tre aree principali:
Digital Twin
Si tratta di una replica digitale di città o sistemi urbani che consente di simulare e pianificare lo sviluppo urbanistico a lungo termine. Questi modelli permettono alle amministrazioni di prevedere, testare e ottimizzare le decisioni legate all’infrastruttura, riducendo i margini di errore e migliorando l’efficienza nella gestione delle risorse pubbliche.
Automazione e machine learning
Queste tecnologie consentono di automatizzare attività ripetitive e a basso valore aggiunto, liberando risorse umane per compiti più strategici.
Infrastrutture digitali
Le società in-house stiano giocando un ruolo fondamentale nel costruire un sistema federato di infrastrutture, con data center distribuiti in tutto il territorio nazionale. Attualmente, l’Italia conta circa 20 data center certificati, una rete che rappresenta una risorsa strategica per lo sviluppo delle tecnologie AI.
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