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“Il lavoro domani”: presentato a Roma il Libro Bianco di Assinter Italia su innovazione e trasformazioni del mercato del lavoro nell’era dell’AI
L’ASSOCIAZIONE DELLE IN HOUSE ITALIANE TRACCIA LA ROTTA PER IL SISTEMA PAESE: PRIORITÀ A COMPETENZE DIGITALI, INCLUSIONE E UN’ALLEANZA PUBBLICO-PRIVATO PER GUIDARE LA TRANSIZIONE.
ROMA, 9 luglio - Si è tenuta ieri, presso la prestigiosa Sala Perin del Vaga di Palazzo Baldassini a Roma, la presentazione di Il lavoro domani - Come cambia e perché non dobbiamo temere l’innovazione, il Libro Bianco promosso da Assinter Italia, associazione che riunisce venti tra le principali aziende in house del settore ICT italiano. Frutto di oltre un anno di confronto multidisciplinare tra ricercatori, società in house e partner privati, il Libro Bianco delinea l’impatto delle tecnologie emergenti sul mercato del lavoro, con una particolare attenzione verso l’intelligenza artificiale.
«È una preziosa guida per il legislatore», ha commentato, nel suo intervento, l’on. Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. «È nostro compito politico e morale garantire che, oltre alle grandi aziende, anche le PMI possano adottare le nuove tecnologie, puntando su formazione continua e obbligatoria. L’AI, se ben governata, potrà dare un grande slancio, ma dobbiamo definire regole chiare e prepararci a riqualificare i lavoratori le cui mansioni verranno sostituite». «Questo Libro Bianco è una finestra sul futuro - ha dichiarato, a sua volta, Gabriele Fava, Presidente dell’INPS - e sarà cruciale sviluppare una strategia nazionale fondata su politiche intelligenti, formazione personalizzata, integrazione pubblico-privato e inclusione sociale, per valorizzare ciò che le macchine non potranno mai replicare: creatività, empatia, responsabilità».
Il convegno è proseguito con due panel moderati dai giornalisti Giorgio Pogliotti e Simona D’Alessio. Nel primo, i curatori del volume - Diego Antonini, Mariano Corso, Mauro Ponzè, Marco Pironti e Mauro Fiore - hanno evidenziato l’urgenza di attrarre talenti e colmare il gap di competenze digitali, anche attraverso modelli innovativi, oltre che di costruire un nuovo patto tra tutti gli attori dell’ecosistema digitale per guidare la transizione verso un’autentica e-society.
Il secondo panel ha analizzato l’impatto dell’AI e delle nuove tecnologie sul lavoro da diverse prospettive. Paola Liberace (AgID) ha messo in guardia dal ridurre questa trasformazione radicale al solo acquisto di nuove tecnologie, anticipando la pubblicazione delle prime linee guida per l’adozione dell’AI nella PA. Processo che, sottolinea Paolo Vicchiarello, sarà facilitato dai programmi formativi già avviati dal suo Dipartimento della Funzione pubblica – con oltre 100.000 dipendenti pubblici che hanno ricevuto formazione sulla cybersecurity e più di 32.000 sull’uso dell’AI – nonché dall’inserimento nella PA delle nuove figure professionali del Digital e del Social Media Manager. Matteo Marnati, Assessore all’innovazione di Regione Piemonte e rappresentante della Commissione per l’innovazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha invocato un deciso cambio di passo, superando le resistenze culturali, sia nella PA sia nelle PMI. Marco Leonardi, autore della prefazione del volume, ha osservato come l’AI non fosse nemmeno contemplata nel PNRR, a riprova dell’urgenza di definire una strategia organica. Anche le libere professioni, ricorda Luigi Carunchio (Confprofessioni), dovranno investire nelle nuove tecnologie e permettere ai giovani professionisti di portare nuove prospettive e strumenti negli studi.
In chiusura, il Presidente di Assinter Italia, Pietro Pacini, ha colto l’occasione per tracciare un bilancio dei suoi due anni di mandato: «Fin dall’inizio, mi sono posto due obiettivi: fare di Assinter un interlocutore istituzionale e, al tempo stesso, trasformare la nostra realtà in una community aperta ed in grado di incidere, in maniera significativa, nel dibattito pubblico. Il Libro Bianco, nato da un percorso collaborativo e sviluppato come bussola strategica per i decisori, è la sintesi di questo approccio. Dobbiamo continuare a lavorare per accompagnare la transizione digitale del Paese. Sono fermamente convinto che potremo attivare una collaborazione virtuosa tra istituzioni, aziende in house e partner privati, professionisti ed enti di ricerca, per valorizzare tutte le energie che l’Italia ha da offrire».
Il convegno è proseguito con due panel moderati dai giornalisti Giorgio Pogliotti e Simona D’Alessio. Nel primo, i curatori del volume - Diego Antonini, Mariano Corso, Mauro Ponzè, Marco Pironti e Mauro Fiore - hanno evidenziato l’urgenza di attrarre talenti e colmare il gap di competenze digitali, anche attraverso modelli innovativi, oltre che di costruire un nuovo patto tra tutti gli attori dell’ecosistema digitale per guidare la transizione verso un’autentica e-society.
Il secondo panel ha analizzato l’impatto dell’AI e delle nuove tecnologie sul lavoro da diverse prospettive. Paola Liberace (AgID) ha messo in guardia dal ridurre questa trasformazione radicale al solo acquisto di nuove tecnologie, anticipando la pubblicazione delle prime linee guida per l’adozione dell’AI nella PA. Processo che, sottolinea Paolo Vicchiarello, sarà facilitato dai programmi formativi già avviati dal suo Dipartimento della Funzione pubblica – con oltre 100.000 dipendenti pubblici che hanno ricevuto formazione sulla cybersecurity e più di 32.000 sull’uso dell’AI – nonché dall’inserimento nella PA delle nuove figure professionali del Digital e del Social Media Manager. Matteo Marnati, Assessore all’innovazione di Regione Piemonte e rappresentante della Commissione per l’innovazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha invocato un deciso cambio di passo, superando le resistenze culturali, sia nella PA sia nelle PMI. Marco Leonardi, autore della prefazione del volume, ha osservato come l’AI non fosse nemmeno contemplata nel PNRR, a riprova dell’urgenza di definire una strategia organica. Anche le libere professioni, ricorda Luigi Carunchio (Confprofessioni), dovranno investire nelle nuove tecnologie e permettere ai giovani professionisti di portare nuove prospettive e strumenti negli studi.
In chiusura, il Presidente di Assinter Italia, Pietro Pacini, ha colto l’occasione per tracciare un bilancio dei suoi due anni di mandato: «Fin dall’inizio, mi sono posto due obiettivi: fare di Assinter un interlocutore istituzionale e, al tempo stesso, trasformare la nostra realtà in una community aperta ed in grado di incidere, in maniera significativa, nel dibattito pubblico. Il Libro Bianco, nato da un percorso collaborativo e sviluppato come bussola strategica per i decisori, è la sintesi di questo approccio. Dobbiamo continuare a lavorare per accompagnare la transizione digitale del Paese. Sono fermamente convinto che potremo attivare una collaborazione virtuosa tra istituzioni, aziende in house e partner privati, professionisti ed enti di ricerca, per valorizzare tutte le energie che l’Italia ha da offrire».